Quando un posto a sedere conta più della dignità: la vergogna del binario 15

E’ sconcertante la vicenda accaduta sul treno regionale Genova Milano, al binario 15.

Turisti e viaggiatori di ritorno dalla pasquetta, seduti nella carrozza riservata a venticinque disabili, si sono rifiutati di cedere loro quei posti, costringendo i ragazzi a scendere dal treno e a utilizzare un bus sostitutivo concesso dalle Ferrovie.
Ho letto la presa di posizione della responsabile di Haccade, l’associazione con cui viaggiavano i disabili, che assolve i viaggiatori, legittimamente seduti su sedili non numerati, e accusa Trenitalia per il disagio.
Ma il punto non è il disservizio, che pure c’è stato.

Il punto è la scelta. Abbiamo sempre una scelta.

E’ vero, quei viaggiatori non avevano alcuna responsabilità nell’accaduto.
Ma avevano pur sempre la possibilità di scegliere: alzarsi e restare in piedi (o peggio scendere loro dal treno e quindi arrivare a Milano in bus, certamente più scomodo), oppure restare comodamente seduti e mandare i disabili in pullman.

D’altronde tutta la loro vita è un po’ più comoda di quella dei 25 ragazzi disabili.

E voi che avreste fatto?